L'eredità
Post-mortem
L'omicidio di Malcolm X
portò degli sconvolgimenti socio-politici che neanche i suoi assassini
riuscirono a prevedere. Dietro la morte del leader
afroamericano si celavano gli intrecci
mafio-politici del Governo statunitense, da sempre colluso con
organizzazioni criminali e le lobby del potere economico. Tutto questo
però non impedì che quel tragico evento diventasse il simbolo e il
segnale di un vero cambiamento: i giovani neroamericani, sia intellettuali
che gatti del ghetto, cominciarono a prendere coscienza che la situazione
stava mutando repentinamente. Prima di arrivare ai
fenomeni politici e sociali determinati dalla scomparsa di Malcolm
X, cerchiamo di analizzare le ipotesi allora
valutate per spiegare l'assassinio dello statista.
Prima teoria:
Elijah Muhammad avrebbe dato l'ordine di sopprimere il
"traditore" Malcolm, che aveva peraltro rivelato i frequenti
abusi sessuali di Elijah con giovani gregarie e la vasta corruzione
presente nel movimento.
Seconda teoria: Malcolm era stato accusato
dai servizi segreti governativi e dall'Fbi
di aver equiparato la politica estera americana a una nuova e subdola
"forma di neocolonialismo"; egli
inoltre voleva denunciare gli Usa all'Onu
come "Stato razzista allo stesso modo del Sud Africa".
Terza teoria: il successo del movimento di
Malcolm contro la droga nei ghetti neri aveva totalmente paralizzato gli
affari della mafia. Le motivazioni che possono celarsi dietro
l'omicidio di Malcolm X possono
essere diverse, al punto che, nel 1997, la
stessa figlia del leader, Qubilah,
ha accusato l'attuale capo della Nazione dell'Islam, Louis
Farrakhan, di essere stato il mandante dell'assassinio. Neanche
l'incontro tra l'altra figlia di Malcolm Attallah
e Louis
Farrakhan, nel maggio del 2000, ha fugato i dubbi circa il
coinvolgimento del leader attuale della Nation Of Islam.
In definitiva, l'uccisione di Malcolm X fu il segnale
per le grandi esplosioni razziali degli anni
Sessanta. Le rivolte nei ghetti neri di Watts (1965), Detroit e Newark
(1967), a cui si aggiunsero le sollevazioni in altre cento città, oltre a
quelle che si scatenarono in seguito alla morte di Martin Luther King,
furono il simbolo di una grande ribellione di massa e il desiderio della
gente di colore di vedere riconosciuti i propri diritti.
Movimenti
Rivoluzionari
In queste irrefrenabili ed incontenibili "riots",
vere e proprie guerriglie urbane, gli afroamericani sperimentarono la
loro forza e la loro compattezza, quasi a voler simboleggiare uno scontro
finale, a cui il governo americano diede una risposta dura inviando la
Guardia Nazionale, i paracadutisti e i carri armati.
A Watts i morti furono una trentina, ventisette a Newmark e una
quarantina a Detroit. I caduti furono solo neri. Nel 1967 i morti salgono
a oltre un centinaio, ma per la prima volta ci sono anche degli studenti
bianchi.
Si tratta delle avanguardie di quelli che poi confluiranno nel
gruppo rivoluzionario dei Weathermen, veri
strateghi della rivolta armata. Sono loro, nel 1969, a
"debuttare" a Chicago. In quei "giorni la rabbia [...], raccoltisi a
Chicago con la parola d'ordine "portiamo la guerra del Vìetnam qui a
casa", [...] circa quattrocento ragazzi e ragazze devastano con
determinazione automobili, vetrine dei negozi e hotels, banche,
uffici", come si legge in Weathermen, Prateria in fiamme, C.E.
Librirossi.
In seguito, migliaia di gruppi rivoluzionari nascono, muoiono,
confluiscono in altri, si disgregano. In comune hanno solo la scelta
armata. Ricordiamo alcuni nomi: -
le "Biack Panthers", braccio armato clandestino dei Black
Power Party;
- il "Biack Liberation Army";
- la "George L. Jackson Assault Squad";
- il gruppo multirazziale "Symbionese Liberation Army";
Tutto sembra in seguito acquietarsi. La recessione, il
reaganismo,
stendono un velo che verrà squarciato nel 1992 dalla rivolta di Los
Angeles. Questa volta, però, la
ribellione non è ispirata da motivi politici universali, ma
solo da rabbia sociale e in alcune zone si trasforma in guerra
fra bande che cercano di spartirsi il territorio dove poter
esercitare i loro traffici illeciti, droga e prostituzione
soprattutto.
|