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Colloquio con Malcolm X

dramma jazz di GIORGIO GASLINI
per cantanti, orchestra e voci recitanti
Auditorium G. Di Vittorio - Camera del Lavoro di Milano

sabato 16 maggio 1998


P R O G R A M M A

CIVICA JAZZ BAND
con Emilio Soana tromba,
Roberto Rossi trombone,
Giulio Visibelli e Gianni Bedori sassofoni,
Marco Vaggi contrabbasso
e gli studenti dei Civici Corsi di Jazz

CORO DEI CIVICI CORSI DI JAZZ
Maestro del coro: Francesca Oliveri

Hyo Soon Lee soprano
Titilayo Adedokum mezzosoprano
Massimo Pagano baritono

Laura Conti e Corrado Villa voci recitanti

Testi di Malcolm X, Julius Lester, James Brown, Langston llughes, Claude McKay, Jim Collier, Len Chandler.

I testi tratti dalla biografia di Malcolm X sono stati adattati da Ettore Capriolo.

direttore GIORGIO GASLINI

 

In chiusura della stagione dell’Atelier viene proposto un significativo progetto didattico e artistico legato alla Civica Scuola di Musica e alla sua sezione Jazz: la ripresa, dopo 28 anni, del Colloquio con Malcolm X di Giorgio Gaslini, sicuramente uno dei più interessanti esempi europei di uso delle forme estese nella composizione jazz.

Andato in scena la prima volta nel 1970, nell’ambito della stagione lirica del Teatro Margherita di Genova (allora Teatro Lirico Comunale) per la regia di Carlo Quartucci, il Malcolm X venne poi rappresentato, in forma di concerto, alla Fenice di Venezia e al Filodrammatici di Milano. L’opera fu registrata per la PDU (che recentemente l’ha ristampata in Cd) soltanto tre anni dopo e in versione non integrale, in quanto vennero tolti dalla partitura una decina di minuti di musica. 

L’Atelier lo propone invece nella sua interezza, offrendo una visione globale di un lavoro significativo, collocabile in uno dei principali filoni di ricerca nei quali si è articolata l’ormai cinquantennale attività del suo autore, in più occasioni (non solo jazzistiche) impegnato in lavori di teatro musicale.

Un terreno particolarmente fecondo per Gaslini, personaggio singolare nel panorama musicale italiano del novecento post-bellico proprio in virtù dell’originale ricerca di un linguaggio in grado di coniugare generi e forme diversi in una sintesi artistica, da lui teorizzata nel famoso libretto Musica Totale.

La tematica dell’opera é poi legata al periodo storico in cui fu composta, nel quale una parte dei jazzisti italiani dimostrava una particolare sensibilità verso la situazione politica nazionale e internazionale.

Si collocano in questo filone, tra le altre, composizioni quali Il Fiume Furore, Fabbrica Occupata, Concerto della Resistenza, dello stesso Gaslini; Nuova Civiltà e To The Victims Of The Vietnam di Enrico Intra; Cile Rosso, Cile Libero di Gaetano Liguori.

Il Malcolm X si compone di sei scene, qui rese in versione concerto, tutte ispirate ai momenti della vita di uno dei leader neri più carismatici di ogni tempo; le parti recitate in lingua italiana sono quasi tutte tratte dalla sua celebre autobiografia (eccetto le traduzioni di I, Too, Am America! di Langston Hughes, Lord, I’m Tryini To Make It In di Julius Lester e If We Must Die di Claude McKay) e sono affidate alle voci di Corrado Villa, del Piccolo Teatro, e di Laura Conti, cantante di jazz e docente ai Civici Corsi milanesi.

I testi cantati o letti in inglese sono quindi riferibili ad altri autori afroamericani: di tutti si allega l’originale (peraltro di semplice traduzione). Il Colloquio con Malcolm X rappresenta dunque un momento specifico della scena musicale italiana, e non solo italiana, in quanto testimonia di un impegno sia artistico (la ricerca di nuove forme di espressione) sia sociale.

Riproporlo oggi significa anche sollecitare una riflessione su un’epoca che, pur con tutte le sue contraddizioni, era lontana mille miglia da quella odierna, in cui troppo spesso la musica viene costruita con una logica più congeniale a un prodotto industriale che a un’opera d’arte.

A eseguire il Colloquio con Malcolm X ci saranno due realtà stabili del panorama musicale milanese: Il Coro dei Civici Corsi di Jazz, composto da trenta studenti-cantori e diretto dalla nostra più apprezzata cantante di blues, gospei e spiritual, Francesca Oliveri, e la Civica Jazz Band, fondata e guidata da Enrico Intra, che l’ha pensata come un laboratorio aperto anche a progetti esterni a quelli dei Corsi.

Un impegno rispettato, tanto che questa volta l’orchestra, in cui siedono i migliori allievi accanto a docenti di grande prestigio, verrà diretta da Giorgio Gaslini, che per alcuni mesi ha provato l’opera all’interno della scuola, trasformando un’ operazione artistica in un complesso progetto in cui si coniugano didattica e produzione.

Ai due gruppi si aggiungono tre voci soliste quali la soprano di origine coreana Hyo Soon Lee, la mezzosoprano nigeriana-americana Titilayo Adedokun e il baritono Massimo Pagano. Ed é particolarmente significativo che proprio in questa occasione venga presentato il fondo disco-grafico Pino Candini, donato a Musica Oggi dalla moglie del grande critico, scomparso nel 1996 quando ancora era alla guida della rivista Musica Jazz.

Candini è stato non solo un testimone degli anni ‘70 del jazz, sui quali ha scritto con raro acume, ma un sostenitore di tutte le imprese coraggiose dei nostri artisti.

Gli oltre tremila dischi del suo lascito, selezionati da una discoteca ben più vasta, rappresentano uno spaccato significativo della storia del jazz, che verrà messo a disposizione, da Musica Oggi, sia agli studenti dei corsi sia a tutti coloro che per necessità di studio faranno la richiesta di consultazione del raro e stupendo materiale.

 

(a cura di Maurizio Franco)