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La Scheda o il Fucile
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Signor moderatore, fratello Lomax, fratelli e sorelle, amici e nemici, poiché non posso credere che tutti i presenti siano amici e al tempo stesso non voglio trascurare nessuno. L'argomento di stasera è: «La rivolta negra: quali sviluppi avrà?»; oppure, per dirla in altre parole: «Che cosa verrà dopo?». A mio modesto modo di vedere essa pone un preciso dilemma: la scheda o il
fucile. Prima di spiegare cosa intendo dire con questa espressione, vorrei chiarire qualche punto che mi riguarda.
Sono ancora musulmano, l'Islam è ancora la mia religione. Questa è la mia fede personale. Così come Adam Clayton Powell è un pastore cristiano che dirige la Abyssinian Baptist Church di New York, ma al tempo stesso partecipa alla lotta politica per la conquista dei diritti dei neri in questo paese, allo stesso modo in cui il dottor Martin Luther King fa il pastore cristiano ad Atlanta nella Georgia e al tempo stesso è alla testa di un'altra organizzazione nera per i diritti civili; cosi come il reverendo Galamison - credo che lo abbiate sentito rammentare - è un altro pastore cristiano di New York che pure si è profondamente impegnato nel boicottaggio scolastico per combattere la segregazione, ebbene, anch'io sono un pastore, non cristiano ma musulmano e credo nell'azione su tutti i fronti con tutti i mezzi necessari.
Sebbene sia ancora musulmano, non sono venuto qui stasera a parlare della mia religione o a cercare di cambiare le vostre convinzioni in materia. Non sono venuto qui per discutere di ciò che ci divide perché è tempo di cancellare i nostri disaccordi e di renderci conto che abbiamo tutti lo stesso problema, un problema comune, un problema che vi costringerà a vivere in questo inferno sia che siate battisti, metodisti, musulmani, o nazionalisti. Non importa se siete colti o analfabeti, se abitate in zone eleganti o nel ghetto, siete anche voi in questo inferno, proprio come me. Siamo tutti nelle stesse condizioni e tutti dovremo vivere nello stesso inferno che ha organizzato per noi lo stesso uomo. Quell'uomo è il bianco e tutti noi abbiamo sofferto qui, in questo paese, l'oppressione politica, lo sfruttamento economico, la degradazione sociale ad opera dell'uomo bianco.
Il dire queste cose non significa che siamo contro i bianchi come tali, ma contro lo sfruttamento, contro la degradazione e contro l'oppressione. Se l'uomo bianco non vuole che siamo suoi nemici, ebbene la smetta di opprimerci, di sfruttarci e di degradarci. Indipendentemente dal fatto che siamo musulmani, cristiani, nazionalisti, agnostici o atei, dobbiamo prima di tutto imparare a superare i nostri contrasti. Se tra noi ci sono delle divergenze, discutiamone in privato e quando ci mostriamo in pubblico non accapigliamoci tra di noi prima di aver finito di discutere con l'uomo bianco. Se il defunto presidente Kennedy poté incontrarsi con Kruscev e stabilire degli scambi commerciali, noi abbiamo molte più cose in comune tra di noi di quante non ne avessero loro.
Se non si agisce presto, penso che dovrete convenire sul fatto che saremo costretti a servirci o della scheda o delle pallottole. Nel 1964 sarà la volta dell'una o delle altre. Non è che stia per arrivare il momento: il momento è già arrivato. Il 1964 minaccia di essere l'anno più esplosivo che l'America abbia mai visto. L'anno più esplosivo. Perché? E anche un anno politico, è l'anno in cui tutti i politicanti bianchi torneranno nelle comunità negre a far la corte a voi e a me per farsi dare qualche voto; l'anno in cui tutti gli imbroglioni della politica bianca verranno qui nelle nostre comunità con le loro false promesse, ad alimentare le nostre speranze di pacificazione, con i loro trucchi e i loro inganni, con le false promesse che non hanno nessuna intenzione di mantenere. Con questi metodi essi alimentano l'insoddisfazione che può portare solo a una cosa: l'esplosione. Ora qui in America - mi dispiace, fratello Lomax - ha fatto la sua comparsa il tipo di uomo nero che non tollera più di porgere l'altra guancia.
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