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La Scheda o il Fucile
IV
Una settimana fa ero a Washinghton quando stavano discutendo se aprire o no il dibattito sulla legge per i diritti civili. In fondo alla sala in cui il Senato tiene le sue riunioni c'è un'enorme carta geografica degli Stati Uniti su cui sono indicati i luoghi in cui risiedono i negri. Da quella carta si ricava che il Sud del paese, gli stati in cui più forte è la concentrazione dei negri, sono anche quelli che mandano a Washington senatori e rappresentanti che organizzano l'ostruzionismo e si servono di tutti i trucchi possibili per impedire che i negri votino. Tutto ciò è doloroso, ma per noi ormai non lo è più. In realtà è doloroso per l'uomo bianco perché ben presto, quando i negri si sveglieranno un po' di più, capiranno la trappola in cui si trovano, i veri termini del gioco, e seguiranno una nuova tattica.
Questi senatori e rappresentanti al Congresso violano gli emendamenti alla Costituzione che garantiscono agli abitanti di quello stato o contea il diritto di voto. E la Costituzione contiene in teoria il meccanismo adatto per espellere i rappresentanti di quello stato in cui si violino i diritti politici dei cittadini. Non ci occorrono nuove leggi. Tutti coloro che nel Congresso rappresentano uno stato o un distretto in cui si violino i diritti politici dei cittadini dovrebbero essere espulsi, e quando ciò accadesse si sarebbero rimossi gli ostacoli che impediscono l'approvazione di leggi veramente significative. Infatti, una volta espulsi tali rappresentanti, non c'è più bisogno di nuove leggi poiché a sostituirli verrebbero i rappresentanti di quelle contee e distretti in cui i neri sono la maggioranza.
Se in questi stati del Sud i neri godessero pienamente del loro diritto al voto, i Dixiecrats-chiave di Washington, che poi sono anche i personaggi-chiave del partito democratico, perderebbero i loro seggi. Lo stesso partito democratico perderebbe il suo potere. Se riuscite a valutare in quale misura il partito democratico perderebbe il suo potere se gli venisse a mancare l'ala, la succursale, o se preferite la componente sudista, allora vi sarà chiaro perché è contro l'interesse dei democratici concedere il diritto di voto ai negri in quegli stati in cui costoro hanno avuto in mano tutto il potere e l'autorità fino dai tempi della guerra civile. Non è giusto appartenere a quel partito senza analizzarne la dinamica.
Ripeto che non sono antidemocratico né antirepubblicano né antiniente. Sto solo mettendo in dubbio la loro sincerità e discutendo certi aspetti della strategia che hanno adoperato nei nostri confronti facendoci promesse che non avevano nessuna intenzione di mantenere. Lasciare al potere i democratici vuol dire lasciarci i Dixiecrats. Non credo che il buon fratello Lomax vorrà negare ciò. Ogni voto dato a un democratico è un voto dato ai Dixiecrats ed è per questo che ora, nel 1964, è tempo di diventare più maturi politicamente e di capire a che cosa serve la scheda, di capire che cosa abbiamo diritto di ottenere quando esprimiamo il nostro voto in una certa maniera. Se non votiamo, finiremo col trovarci di fronte a una situazione in cui non ci sarà altra alternativa che la lotta armata. La scelta è tra la scheda e il fucile.
Nel Nord fanno la stessa cosa in modo diverso. Si servono di un sistema, noto sotto il nome di
gerrymandering [Manipolare un collegio o distretto elettorale, n.d.R.]. Qualunque sia il significato di questa parola, vuol dire che quando in una certa zona i negri si concentrano in misura eccessiva e cominciano a dar segni di potersi assicurare un potere politico troppo grande, l'uomo bianco cambia i confini del distretto elettorale. Ma voi potreste obiettare: «Perché continui a dire l'uomo bianco?» Perché è l'uomo bianco che fa queste cose. Non ho mai visto un nero cambiare i confini di un distretto elettorale: loro non lo lasciano neanche avvicinare. E' l'uomo bianco che fa tutto ciò ed è sempre lui che vi fa le moine, vi dà grandi manate sulle spalle e si spaccia per vostro amico. Può darsi che tenga un contegno amichevole, ma non è mai vostro amico.
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